Cina

La Cina (Cinese Semplificato: 中国 Zhōngguó, letteralmente «Paese di Mezzo»; Cinese Tradizionale: 中國) è uno stato dell'Asia Orientale (9.596.960 km², 1.306.313.813 abitanti, capitale Pechino), il più popoloso del mondo. Confina a nord con la Russia, la Mongolia, a est con la Corea del Nord, a sud con il Vietnam, la Birmania, il Laos, il Bhutan e il Nepal, a ovest con l'India, il Pakistan, il Kazakistan, il Tagikistan, l'Afghanistan e il Kirghizistan.
La Cina è stata abitata dall'uomo fin da tempi antichissimi: i resti umani ritrovati e classificati come specie ominide a sé (Sinanthropus pekinensis o uomo di Pechino) risalgono a circa 500.000 anni fa. La società cinese passò da matriarcale (10.000 anni fa) a patriarcale (5.000 a. C.) sviluppando l'agricoltura e l'artigianato. Di questo periodo non abbiamo fonti storiche al di fuori di miti e leggende tramandate oralmente: le tre grandi figure di questi miti sono Huang Di, l'Imperatore Giallo, il primo a unificare la Cina, Lei Zu, sua moglie, che introdusse il baco da seta, e il Grande Yu che introdusse l'uso delle armi di bronzo. Successivamente ci fu’ l’epoca dei regni combattenti conclusa con l’unificazione di tutta la Cina nel 221 a.C. con la fondazione della dinastia Qin. Da qui in poi la storia cinese si identifica con l'impero Han, seguito da varie dinastie ufficiali, fino allo scoppio della Guerra dell'oppio fra Cina e Inghilterra, aprendo il periodo delle concessioni agli stranieri. Dopo un secolo di rivolte e turbolenze, sedate con l'aiuto di potenze europee e del Giappone, l’autorità imperiale si indebolì sempre più e il primo ottobre 1949 Mao Tse-Tung proclama la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, unificando nuovamente il paese e dandogli l'assetto geopolitico che conserva ancora oggi.

La prima unificazione

La prima dinastia di imperatori cinesi è la dinastia Xia, fondata dal Grande Yu che lasciò il trono al figlio Qin e ai suoi discendenti, nel 2200 a.c.: l'ultimo Xia fu Jie, che venne detronizzato dai fondatori della successiva dinastia Shang nel 1766 a.C. Durante quest'ultima nascono i primi pittogrammi, incisioni su dorsi di tartaruga a scopo augurale e divinatorio, che in seguito divennero gli ideogrammi della scrittura cinese: questa venne poi codificata durante il regno della dinastia successiva, gli Zhou, che regnarono dal 1122 a.C. al 770 a.c. In questo periodo l'impero è sempre più diviso e iniziano le prime lotte fra province, che si accentua durante il periodo Chunqiu 770-476 a.C., che segna l'ingresso della cina nell'età del Ferro: in questo periodo nasce e insegna Confucio. Alla fine la litigiosità dei principi locali smembra l'impero e si apre il periodo dei Regni Combattenti, in cui la Cina è frammentata in una decina di regni in perenne lotta fra di loro.
Nel 221 a.c. il principe Qin Shihuangdi, che regnava sull'odierna provincia dello Shaanxi unifica definitivamente la Cina e fonda la prima dinastia imperiale moderna, la dinastia Qin, che dura solamente undici anni in tutto. In questo periodo inizia la costruzione della Grande Muraglia, vengono unificate le unità di misura e la lunghezza dell'asse dei carri. Viene codificata per la prima volta la scrittura cinese, ad opera del primo ministro Li Si, che pubblica il primo catalogo ufficiale con 3.300 caratteri. Dopo un periodo di turbolenza seguito alla morte di Qin, si consolida il potere della dinastia Han, che regna per circa quattro secoli, fino al 220 d.C.: sotto gli dinastia Han si apre la via della seta e inizia il commercio con le provincie romane d'oriente. L'impero comincia ad espandersi nell'Asia continentale, mentre il confucianesimo si afferma come ideologia della classe dirigente cinese. Viene inventata la carta, nel 105 a.c. Al cadere della dinastia Han, l'impero si spezza di nuovo in tre stati (periodo dei Tre Regni, 220-265: regno Wei a nord, regno Shu nell'attuale provincia del Sichuan e il regno Wu a sud. la divisione è favorita dall'introduzione del Buddismo. Segue la dinastia Jin denominata "occidentale" nel periodo tra il 265 e il 316, durante la quale si verifica una riunificazione per un breve periodo, e "orientale" nel periodo tra il 317 e il 420 che vede Nanchino come capitale; dal 420 al 589 circa la Cina resta divisa tra le dinastie del Nord e del Sud, una nuova riunificazione avviene sotto la Dinastia Sui 581- 618 durante la quale la capitale diventa Xi'an; succede la Dinastia Tang dal 618 al 907; mentre il periodo dal 907 al 960, detto "delle Cinque Dinastie e Dieci Regni", porta alla Dinastia Song dal 960 al 1279. Il periodo successivo è segnato dall'influenza dell'impero mongolo, sotto la dinastia Yuan dal 1279 al 1366, all'inizio del quale risalgono i viaggi di Marco Polo in Cina, segue la dinastia Ming dal 1368 al 1644 e la Dinastia Qing dal 1644 al 1911, con il regno del giovane Pu Yi.
Geografia
La Cina è il terzo paese del mondo per estensione e di conseguenza offre una grande varietà di climi e paesaggi. Il territorio è a maggioranza montuoso, anche se il paese ha ampie aree di costa, essendo bagnato a sud e a est dall'Oceano Pacifico.
Ad est, lungo le coste del Mar Giallo e del Mar Cinese Orientale, si estendono vaste piane alluvionali molto densamente popolate; le coste del Mar Cinese Occidentale sono più montagnose e la Cina meridionale è dominata da vallonamenti e catene montuose di scarsa altitudine.
Nel centro-est si trovano i delta dei due fiumi principali della Cina: il fiume Giallo (Huang He) e il fiume Azzurro (Chang Jiang o Yangtze).
L'ovest è dominato da importanti catene montuose, in particolare l'Himalaya con la sua vetta più alta, il monte Everest (8850), ma anche da Altipiani, dal paesaggio molto arido, e da deserti: Deserto Taklamakan e Deserto del Gobi.
Il sud è diviso tra l'altopiano dello Yunnan-Guizhou, con un'altitudine che parte dai 2000 m per arrivare ai 500 m e i bacini dei grandi fiumi che lo attraversano.
Idrografia
La Cina ha un gran numero di fiumi. I tre maggiori fiumi cinesi, Huang He, Chang Jiang e Xijiang, che nella parte media e bassa del loro corso segano i tre grandi assi orografici della Cina orientale, hanno la loro origine sull'altopiano tibetano. Lo Huang He o fiume giallo, percorre il territorio cinese per circa 4850 km prima di sfociare nel Mar Giallo. Il Chang Jiang o fiume azzurro è il maggiore fiume cinese. Lo Xijiang nasce sull'altopiano dello Yunnan ed ha notevole importanza dal punto di vista agricolo, dato il clima subtropicale delle regioni irrigate. Circa la metà dei fiumi della Cina, compresi i tre più lunghi Chang Jiang (fiume Azzurro), Huang He (fiume Giallo) e Xijiang, scorre da ovest a est e sfocia nei mari cinesi aperti all'Oceano Pacifico; in minore quantità sfociano nel Mar Glaciale Artico, mentre altri sono privi di sbocco sul mare e quindi si gettano negli aridi bacini occidentali e settentrionali, dove le acque filtrano nel sottosuolo formando profonde e importanti riserve d'acqua. Le piene dei grandi fiumi portano inondazioni che hanno sovente conseguenze disastrose sugli insediamenti umani e sulle coltivazioni.
[modifica] Clima Le precipitazioni in CinaVista l'enorme estensione territoriale, la Cina vede una grande varietà di climi. Nel suo insieme, i fattori principali che determinano il clima delle diverse regioni cinesi sono:
il monsone estivo, responsabile del fatto che l'estate è la stagione più piovosa su gran parte del territorio; l'alta pressione termica asiatica invernale, che causa condizioni invernali fredde e secche. l'orografia, data la presenza all'ovest di imponenti catene montuose. Caratteristica diffusa del clima cinese è la continentalità.
La parte più popolata della Cina (quella orientale, la cosiddetta Cina Propria) appartiene a due fasce climatiche: la parte grosso modo a N del 35° parallelo, appartenente al dominio dei climi temperati, e la parte a sud di tale latitudine, dal clima con caratteristiche più marcatamente subtropicali e monsoniche. Oltre a queste due si osserva una vastissima zona occidentale appartenente ai climi aridi e una zona, quella nordorientale, compresa nel dominio dei climi temperato-freddi.
Questa foto dal satellite mette bene in evidenza l'aridità della Cina occidentale e, al contrario, l'umidità della zona sudorientale.La Cina nordorientaleE' la regione cinese che più di tutte subisce gli effetti delle masse d'aria di origine siberiana. Gli inverni sono rigidissimi (soprattutto se si guarda alla latitudine): Hailar, nelle montagne del Grande Khingan a circa 700 m di quota e ad una latitudine di 49°, registra una media di gennaio di -27°C; Mohe, sul fiume Amur (Heilong Jiang) al confine con la Russia siberiana (lat. 54°), scende a -30°C. Inverni meno freddi, ma sempre con valori bassissimi, si registrano nei bassopiani: Harbin e Qiqihar fanno segnare medie di -20°C, Changchun (Jilin) sale a -17°C.Scendendo di latitudine (dai 35° ai 42°), nella Cina centrosettentrionale, i lineamenti climatici sono grosso modo simili, con correnti nordoccidentali invernali e monsone umido estivo; la latitudine fa sentire qui però il suo peso, così che le temperature si elevano : la città di Shenyang (Liaoning), climaticamente ancora simile alle città più settentrionali, vede le temperature medie di gennaio abbassarsi fino ai -12°C, ma le altre città importanti, tutte più meridionali, registrano valori più alti: Pechino, sui 40°N, ha una media di gennaio di -5°C; stesso valore si osserva a Dalian, all'estremità della penisola di Liaodong sul 39° parallelo; Jinan, più a sud, segna -1°C.Le estati sono ovunque temperate: i valori medi di luglio sono di abbastanza elevati nelle pianure e scendono di qualche grado andando verso nord e verso le montagne. Più calde (preannunciando la Cina meridionale) sono le estati nelle città della Cina centrosettentrionale: Pechino registra 26°C (sempre in luglio), che salgono a 28°C a Jinan. Le precipitazioni non sono abbondanti: inverni secchi e soleggiati sono seguiti da brevi primavere variabili ed estati moderatamente piovose: non si registrano qui, tuttavia, le condizioni di aridità che si osservano invece più ad ovest. I valori pluviometrici medi annuali vanno da circa 600 mm nelle pianure meridionali, a 400-500 nella zona settentrionale ai confini siberiani, a 300 mm nelle zone montuose occidentali. Ovunque i tre mesi estivi raccolgono i 2/3 circa delle precipitazioni; aggiungendo anche maggio e settembre, si raggiunge circa il 90% del totale annuo. Le scarse precipitazioni invernali avvengono sotto forma di deboli piogge o nevicate portate da perturbazioni orientali che riescono a "sfondare" sul continente in seguito a temporanei indebolimenti dell'anticiclone asiatico.
[modifica] Geografia umana Evoluzione demografica della Cina dal 1961 ad oggi[modifica] PopolazioneLa Cina ha una popolazione di 1.313.973.700 (2006) abitanti, con una densità di 141 ab./km2. La popolazione è sparsa in modo molto irregolare; è infatti concentrata prevalentemente a est nelle grandi pianure , mentre a ovest, zona più aspra e arida, vi è una densità bassissima. La Cina è lo stato più popolato al mondo e la sua popolazione rappresenta circa un sesto dell'intera popolazione mondiale.
Religione
La Repubblica Popolare di Cina è ufficialmente atea. La popolazione religiosa si suddivide però in:
Confuciana, Taoista e Buddista 95% Cristiana 3,5% Islamica 1,5% Il Buddhismo tibetano è ufficialmente proibito perché si suppone sia strettamente collegato al movimento indipendentista del Tibet.
Lingue
La lingua ufficiale è il Cinese mandarino, che però presenta vari dialetti importanti, come lo Yue (Canton e provincia), il Wu (Shanghai), il Minbei (Fuzhou), il Minnan (Repubblica di Cina (Taiwan)): oltre a questi, altri dialetti sono lo Hakka, il Gan, lo Xiang. Sopravvivono anche alcuni linguaggi Miao nelle zone abitate da questa minoranza.
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Economia
Negli ultimi vent'anni l'economia cinese ha effettuato progressi sempre più vistosi: il ritmo di crescita è stato ampiamente superiore al tasso medio mondiale, tanto che la Cina è diventata la quarta economia più grande al mondo nel 2005 (dati ufficiali della Banca Mondiale), e appartiene al ristretto gruppo di paesi in via di sviluppo che si trovano su una traiettoria di convergenza economica verso i livelli di reddito dei paesi industrializzati.
La Cina ha attirato sul proprio territorio le industrie dei paesi in cerca di manodopera a buon mercato, diventando così l'officina manifatturiera del mondo, in particolar modo delle imprese asiatiche. L'aspetto veramente sorprendente di questa crescita sta nel fatto che il paese è riuscito a mantenere ritmi sostenuti per un arco di tempo molto lungo e nonostante una popolazione estremamente numerosa.
La sfida alla sostenibilità dello sviluppo cinese è l'aumento dei vincoli derivanti dai problemi ambientali e dalla crescente domanda energetica che sta aumentando la dipendenza dalle importazioni soprattutto di greggio, in particolare per la scarsità di risorse energetiche e la necessità di ridurre l'inquinamento atmosferico. L'utilizzo massiccio di combustibili fossili, quali il carbone ha aumentato velocemente le emissioni di anidride carbonica che sono cresciute più del doppio rispetto alla media mondiale fino a rendere la Cina primo paese al mondo per emissioni di anidride carbonica superando gli Stati Uniti (rapporto International Energy Agency del 24.04.2007). La forte crescita economica cinese è quindi squilibrata e con molti punti interrogativi sulla sostenibilità di lungo periodo.
Prodotto Interno Lordo (PIL) (PPA): 9.412.361 milioni di dollari (2005).
PNL pro capite (PPA): 7.198 dollari (2005).
Inflazione: 1,5%.
Disoccupazione: ufficialmente è a circa il 4% degli abili al lavoro nelle aree urbane. Per alcune organizzazioni non governative è invece circa il 10 o anche il 20%.
[modifica] Cina e WTOL’adesione della Cina all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO)[1] rappresenta senza dubbio una pietra miliare per la Cina e per il commercio internazionale. La Cina è finalmente riuscita a persuadere gli altri Stati membri della WTO che senza la propria partecipazione, la WTO non può essere davvero considerata un’organizzazione mondiale. Tuttavia, questo grande traguardo ha portato con sé conseguenze giuridiche, politiche e sociali di rilevante impatto per il mercato globale, che deve integrare un paese con numerose diversità strutturali, culturali e comportamentali. Fin da prima della sua adesione alla WTO, avvenuta nel dicembre del 2001, il Governo cinese aveva avviato riforme significative del proprio sistema giuridico interno. Ciò nonostante, molte questioni devono essere ancora affrontate e risolte per garantire un pieno ed effettivo rispetto degli accordi su tutto il territorio della Repubblica Popolare di Cina (RPC). Durante il negoziato per l’adesione alla WTO, erano già chiare le difficoltà del governo cinese a garantire il rispetto del principio di trasparenza e delle condizioni implicite nell’adesione. Era dunque diffusa fra tutti gli Stati membri, Stati Uniti e Unione Europea in primis, la consapevolezza della situazione del mercato e della necessità di una profonda riforma dell’ordinamento giuridico cinese per garantire nel lungo periodo il buon funzionamento del sistema WTO. Come nel caso dell’adesione all’UE dei nuovi dieci Paesi avvenuta nel maggio del 2004, è stata fatta una precisa scelta politica. Si è ritenuto che un’integrazione, anche prematura, della Cina all’interno della WTO, oltre a rafforzare le posizioni della parte più riformista della classe dirigente cinese, avrebbe indirettamente accellerato il processo di riforme in atto, con il pretesto del rispetto degli impegni previsti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. I negoziati duravano da quasi quindici anni e non si è voluto rinviarne nuovamente la conclusione in attesa di ulteriori miglioramenti del contesto interno cinese.
Infrastrutture e Trasporti
La rete stradale si estende per una lunghezza complessiva di 1,87 mln/km, sviluppandosi maggiormente lungo la zona costiera e comprende 34.300 km di strade a scorrimento veloce. La rete ferroviaria operativa ha raggiunto 73.100 km di cui 23.700 km di ferrovie a più binari e 18.500 km di ferrovie elettriche. Per quanto riguarda il trasporto marittimo nella costruzioni dei porti è stato recentemente ottimizzato il sistema dei cointainer. Tutti i maggiori porti (Shanghai, Shenzhen, Qingdao, Tianjiin, Guangzhou, Xiamen, Ningbo, Dalian) fanno parte della del circuito dei primi 50 containers-ports del mondo, dove ogni anno transitano anche più di 100 milioni di tonnellate di merci.
Cultura
Alfabetizzazione

Tasso di alfabetizzazione: 98% (sopra i 15 anni; uomini: 99,2%; donne: 96,7%) (stime 2001).
Studenti universitari: 1,4%; 18 milioni (2003).
Politica
La Repubblica Popolare Cinese è stato un paese sotto regime dittatoriale per gran parte del ventesimo secolo, e da molti è ancora considerato tale, ma non tutti sono concordi con questa visione. Tentare di caratterizzare la struttura politica Cinese in una categoria precisa non è molto semplice. Ciò è dovuto alla storia politica cinese: per oltre duemila anni, fino al 1949, il paese è stato governato da una monarchia imperiale centralista, con forti influenze confuciane, che ha lasciato una profonda traccia nelle strutture politiche e sociali cinesi. Questo è stato seguito da una caotica serie di governi estremamente autoritari e nazionalisti, sino alla prima rivoluzione cinese del 1912 (anche detta rivoluzione xinai, da non confondere con la Rivoluzione culturale cinese).
Il regime cinese è stato variamente definito come autoritario, comunista, socialista e varie combinazioni di questi termini. Negli ultimi anni la Cina sta lentamente trasformando il suo sistema politico/economico in un sistema capitalistico. Il governo cinese ha recentemente rilasciato delle dichiarazioni ufficiali, sostenendo che lo stato debba essere governato da strutture democratiche.
Il governo cinese è controllato dal Partito comunista cinese. Viene utilizzata la censura come routine, specialmente su Internet. È abbastanza recente la censura preventiva della stessa enciclopedia online Wikipedia, mentre Google è stato pagato per cancellare le parole come "libertà" e "democrazia"[citazione necessaria].Il Partito comunista cinese reprime ogni protesta e opposizione che ritiene possa essere o divenire pericolosa, rimane famosa la repressione della protesta di Piazza Tiananmen. C'è comunque un limite alla repressione che il Partito comunista cinese riesce a sopportare. I media continuano ad evidenziare sempre più i problemi sociali causati dalla corruzione e l'inefficienza degli alti livelli del governo. Il Partito ha tentato inizialmente di controllare l'informazione, ma non sempre ha avuto successo ed è stato quindi, a volte, costretto a ridimensionare le repressioni.
Non vengono inoltre tollerate le organizzazioni che si oppongono al Partito, mentre manifestazioni sono a volte consentite. Hu Jintao, il segretario generale del Partito popolare cinese, viene sempre più spesso accusato di repressione nei confronti di giornalisti e reporters, anche di paesi stranieri.
Politica interna
Soldati dell'Esercito di Liberazione Popolare che sfilanoForma di governo: repubblica socialista. Tutte le cariche dello stato provengono dal Partito Comunista Cinese
I diritti umani in Cina
La Cina Popolare, nonostante le riforme e le aperture al libero mercato degli ultimi 15 anni, è e rimane una dittatura colpevole di crimini contro i suoi stessi cittadini e nella quale vige un regime di grande oppressione politica e sociale, anche se non economica. La situazione dei diritti umani nella Repubblica Popolare Cinese continua a subire numerose critiche da parte della maggior parte delle associazioni internazionali che si occupano di diritti umani che riportano numerose testimonianze di abusi ben documentati in violazione delle norme internazionali. Da un lato il governo ammette le deficienze, dall'altro parla della situazione dei diritti umani come la migliore di tutti i tempi. Il sistema legale è stato spesso criticato come arbitrario, corrotto e incapace di fornire la salvaguarda delle libertà e dei diritti fondamentali. Nelle carceri laogai ("riforma attraverso il lavoro"), secondo molte fonti, vigerebbero condizioni di vita disumane al limite dello schiavismo e sarebbero applicati sistematicamente tortura e tecniche di lavaggio del cervello.
Amnesty International ha recentemente rilasciato i seguenti dati: nel 2003 l’84% delle esecuzioni capitali del mondo sono state eseguite in Cina, Iran, Stati Uniti d'America e Vietnam. In Cina solo in quell’anno (nonostante i dati limitati e incompleti) vennero documentate 726 esecuzioni capitali riconosciute. Si deve tenere presente che da parte governativa cinese non vengono forniti dati ufficiali sul numero di esecuzioni eseguite ogni anno (a differenza di quanto si può dire degli Stati Uniti). Un esponente politico cinese, Chen Zhonglin, delegato della municipalità di Chongqing, giurista e preside della facoltà di legge dell'Università sudorientale cinese, in un'intervista al Giornale della gioventù cinese ha parlato di 10.000 esecuzioni l’anno. In quell'occasione Chen dichiarava la sua intenzione di lavorare per migliorare la situazione dei diritti umani in Cina.
Il governo cinese si è frequentemente macchiato di violazioni dei diritti umani nei confronti di minoranze etniche e religiose e dissidenti politici, e in Cina vengono applicate gravi limitazioni alla libertà di informazione, di parola e persino alla libertà di movimento dei cittadini. Non esistono sindacati indipendenti ed è permesso solo il sindacato statale. Lo stato assicura, comunque, i diritti dei lavoratori.
L'evento più conosciuto in occidente delle azioni di forza perpetrate dalla Cina nei confronti dei dissidenti politici è rappresentato dalla repressione della Protesta di piazza Tiananmen, in cui perse la vita un numero imprecisato di manifestanti e soldati (200 secondo il governo cinese, 600-800 secondo la CIA, tra 2 e 7 mila secondo alcuni dissidenti).

Città della Cina
ShanghaiBeijing (Pechino), capitale
Aba Abag Qi
Abagnar Qi
Guangzhou (Canton)
Hong Kong
Kai Feng
Shanghai
Chongqing
Hangzhou
Tientsin
Xi'an
Chengdu
Fuzhou
Urumqi
Tianchang


da wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Cina

mario

Ciao Amici sono Mario Baudo.

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