Valencia

VALENCIA
Valencia è la terza città della Spagna per numero di abitanti, dopo Madrid e Barcellona. È il capoluogo della Comunità Valenciana o Paese Valenciano, ed è un importante porto sul Mar Mediterraneo. La popolazione della città è di 807.396 abitanti (2006); l'area metropolitana ha 1.664.560 abitanti in 1.407 km², con una densità di1.182ab./km².

ILSECOLO D'ORO
A un periodo così negativo seguì uno straordinario rinascimento economico e culturale, al punto che il XV secolo è chiamato "il secolo d'oro valenciano".

Grazie al suo porto sul Mediterraneo, Valencia divenne uno dei principali centri commerciali d'Europa. Già dal 1283 era attivo il Consolat de Mar, istituzione mercantile che regolava il commercio marittimo. Nel 1408 venne creata anche la Taula de Canvis i Deposits, una banca municipale destinata a finanziare le attività mercantili. Furono i banchieri valenciani a prestare denaro a Isabella I di Castiglia per il viaggio di Cristoforo Colombo del 1492. La Lonja de la Seda, la Borsa della Seta, edificio gotico destinato alle contrattazioni mercantili, venne costruita alla fine del secolo; il monumento, simbolo del potere e del prestigio di Valencia in quell'epoca, è stato inserito dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni dell'umanità.

Lo sviluppo economico favorì le arti e la cultura. A Valencia si trovava la prima pressa da stampa della penisola iberica; nel 1478 venne stampata la prima Bibbia in una lingua neolatina, attribuita a Bonifaci Ferrer. Lo scrittore Joanot Martorell, autore di Tirant lo Blanch, ed il poeta Ausiàs March furono famosi valenciani dell'epoca. La città si arricchì di monumenti: oltre alla Lonja, risalgono a quel periodo il Micalet (il campanile della cattedrale) e le Torres dels Serrans.

L'età moderna [modifica]

Ironia della sorte, la spedizione di Colombo finanziata dai capitali valenciani determinò la fine del periodo d'oro della città. Con la scoperta dell'America l'asse del commercio mondiale si spostò dal Mediterraneo all'Oceano Atlantico. Valencia rimase fuori dalle principali rotte internazionali, e l'attività mercantile si contrasse notevolmente.

La città perse di importanza economica e culturale. Nei due secoli seguenti passò vicende storiche analoghe a quelle di altre città spagnole: l'Inquisizione, la Controriforma, il processo di castiglianizzazione, l'espulsione degli ultimi ebrei e arabi, le crescenti proteste popolari contro la monarchia e la nobiltà.

Durante la guerra di successione spagnola, Valencia si schierò con Carlo d'Austria. Dopo la vittoria dei Borboni nella battaglia di Almansa il 25 aprile 1707, la città ed il regno persero i privilegi (els Furs) concessi quattro secoli prima da Giacomo I d'Aragona e dovette accettare le leggi e gli usi della Castiglia.

Nel XVIII secolo ci fu una ripresa economica legata alle attività manifatturiere, in particolare l'industria tessile della seta che, secondo fonti dell'epoca, dava lavoro (anche grazie all'indotto) a più di 25.000 persone. Il porto rimaneva però in disuso, al punto che le sete prodotte a Valencia venivano trasportate via terra fino a Cadice, dove poi venivano imbarcate ed esportate nel resto del mondo.

Dopo lo sconvolgimento della Rivoluzione Francese, e l'insurrezione popolare di Madrid del 2 maggio 1808, anche i valenciani preserono le armi e si sollevarono il 23 maggio 1808. Resistettero per due volte agli assalti delle truppe di Napoleone, ma al terzo attacco, il 9 gennaio 1812, i francesi riuscirono ad entrare in città. Se ne andarono un anno dopo.

Il re Fernando VII rientrò in Spagna nel 1814 proprio da Valencia, e ripristinò la monarchia assoluta. Seguì un periodo di forti conflitti tra opposte fazioni in tutta la Spagna. A Valencia il rappresentante del re venne incarcerato e giustiziato nel 1820 all'inizio del cosiddetto "triennio liberale", a cui seguì dal 1823 al 1833 un decennio di restaurazione e repressione.

La morte di Fernando VIII nel 1833 pose fine alla monarchia assoluta. Si aprì così un'epoca di grandi cambiamenti per tutta la Spagna, quindi anche a Valencia, con la riforma delle cariche pubbliche e dell'amministrazione statale e locale. Grazie anche all'economia fiorente, la popolazione raddoppiò e la città si espanse, incorporando i paesi della periferia. Vennero realizzate importanti infrastrutture, tra cui la rete dell'acqua potabile nel 1850 e della corrente elettrica nel 1882. Nel 1865 vennero abbattute le antiche mura cittadine, e cominciò l'urbanizzazione delle zone a ovest e a sud del centro storico. Fu creato il quartiere modernista dell'Ensanche o Eixample. Nella seconda metà del secolo nacque un movimento di riscoperta della lingua e delle tradizioni valenciane, detto Renaixença.
gabriel

mario

Ciao Amici sono Mario Baudo.

Nessun commento: